SERVIZIO CIVILE: Uno sguardo di chi ha fatto di un’opportunità il suo lavoro
VALERIA DA OPERATRICE VOLONTARIA A…
Il Servizio Civile è un’opportunità a cui si può partecipare una volta nella vita. Questo in veste di operatori volontari. Ma chi partecipa al programma ed è in grado di coglierne tutte le opportunità può riuscire a trasformare una passione in una professione. Questo è stato il caso di Valeria che, nonostante non sia riuscita ad essere selezionata al primo tentativo, non si è data per vinta e ha coltivato la sua passione che oggi è diventata anche il suo lavoro.
Valeria si è diplomata al liceo socio-psico pedagogico e ha conseguito una laurea in Lingue e letterature straniere. Mentre studiava ha svolto diverse esperienze di volontariato presso le parrocchie e con i giovani. Alla fine degli studi decide di voler partecipare al Servizio Civile e si candidata come volontaria per un progetto di educazione e promozione culturale in Brasile. Purtroppo, non riesce ad entrare in graduatoria ma non si perde d’animo: in attesa dell’uscita del nuovo bando decide di non rimanere ferma e di darsi da fare. Inizia a lavorare in un progetto di mediazione culturale nelle scuole e manifesta al CESC Project (l’ente presso cui aveva svolto le selezioni) il suo profondo interesse per il progetto che aveva prescelto e la sua volontà di ricandidarsi l’anno successivo, così la mettono in contatto con un’associazione della sua zona – collegata anche al progetto in Brasile – con cui inizia a collaborare in veste di volontaria. L’anno successivo si ricandida al bando e viene selezionata.
Al rientro in Italia partecipa alla formazione degli operatori volontari del gruppo successivo al suo e, anche in quell’occasione, manifesta il suo interesse a continuare a collaborare con l’ente proponendosi per uno stage di tre mesi nell’ambito della progettazione, perché era interessata a capire come nascevano i progetti e a conoscere il lavoro che precedeva la loro realizzazione sul campo.
Finito il periodo di stage, decide di tornare in Sud America per un viaggio personale di scoperta e riscoperta, ma si mette anche a disposizione del CESC Project nel caso avessero avuto bisogno di aiuto quando lei si sarebbe trovata nelle zone di attuazione dei loro progetti. Fu così che si trova coinvolta nell’affiancamento degli operatori volontari e nelle relazioni con i partner locali. Oltre all’intraprendenza di Valeria anche il caso ha fatto la sua parte: per coincidenza nel periodo del suo soggiorno il governo brasiliano, che all’epoca stava studiando la possibilità di realizzare un programma simile al servizio civile, aveva organizzato un Workshop a Brasilia sull’esperienza del Servizio Civile italiano, a cui era invitato il vicepresidente del CESC Project Rossano Salvatore, e al quale partecipa a sua volta portando la sua testimonianza.
La prima vera opportunità lavorativa si presenta poco dopo, quando gli enti di Servizio Civile si trovano in un periodo di crisi causato dalla riduzione dei fondi, e in questa occasione viene impiegata per collaborare all’organizzazione di una campagna di sostegno al Servizio Civile promossa dal CESC Project. Successivamente le sedi e i partenariati all’estero del CESC Project aumentano e Valeria viene assunta per lavorare nell’Ufficio di Roma. Fino al 2013 si divide tra l’ufficio e le sedi estere in Brasile e Argentina, quando poi si stanzia definitivamente a Roma. Negli anni Valeria è passata da responsabile dei progetti in Brasile a responsabile del coordinamento generale dei progetti in Sud America a Responsabile degli operatori volontari per il CESC Project.
Valeria, qual è la cosa che ami di più del tuo lavoro?
La parte che amo di più è quella della formazione dei ragazzi perché mi piace la relazione che si crea con loro e trovo che ogni formazione sia diversa e formativa anche per me.
Qual è invece la cosa che ti piace meno?
Forse la fase di selezione, che è molto delicata in quanto abbiamo la responsabilità di scegliere le persone giuste e questa scelta è uno degli aspetti che andrà ad impattare su tutto il progetto. In parte anche la progettazione, perché avviene sempre in concomitanza con altre fasi del Servizio Civile: è molto impegnativa e si lavora con l’incertezza che i progetti possano non essere approvati. Meno entusiasmante la parte economica che non prevede il contatto umano con le persone ma è una parte più burocratica.
Valeria quale consiglio daresti a chi si vorrebbe candidare per il Servizio Civile?
Di informarsi per tempo e di scegliere con cura il progetto. Di scegliere con slancio ma anche con consapevolezza, di interrogarsi sulle proprie motivazioni e rafforzarle senza smettere di provarci.
Intervista a cura di Veronica Giordani
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