La due Contaminazioni Fest in programma al Dipartimento di Scienze Politiche a Messina si è chiusa , con “We Care. Progetti di Impegno, Azioni di Servizio”. Una mattinata che ha dato voce ad associazioni, enti, cooperative, soggetti collettivi della realtà sociale messinese offrendo uno spazio di condivisione che potrebbe rappresentare un momento importante per gli Enti del Terzo Settore presenti a partire dall’interazione e dalla collaborazione reciproca. L’evento si è svolto con le dichiarazioni e le opinioni delle persone presenti in Aula.
Sono intervenuti Carmen Cordaro e Patrizia Maiorana, del Circolo ARCI Sankara di Messina, Debora Colicchia, Presidente di Legacoop Sicilia Orientale, Carmelo Carporlingua, Presidente delle cooperative sociali Azione Sociale e Audacia, Tiziana Tracuzzi, Referente territoriale e regionale di Libera, Associazioni, Nomi e Numeri contro le mafie, Giuseppe Silvestro di Medihospes. Presenti anche ASD Torrebianca, ASD PGS Luce, CSI Messina, Associazione Iride, Comunità Faro, Lunaria Lab.
Attraverso i vari interventi sono emersi problemi di questa città: a Messina le politiche per i giovani e per il sociale sono molto carenti. Non tanto perché non esistano norme a riguardo, ma semplicemente per evidenti limiti organizzativi e strutturali per quello che riguarda il settore dei migranti, disabili, anziani, giovani (sopratutto coloro che hanno bisogno di un sostegno psicologico e assistenziale) e senzatetto. Si determinano cosi condizioni di sostanziale discriminazione dei diversi e degli ultimi, realizzando di fatto sistematiche violazioni dei diritti umani.
Non è possibile che esseri umani non abbiano l’opportunità di andare a scuola, nonostante siano obbligati a farlo dalla legge. Non è possibile che non si sappia quale sia il futuro di progetti che sono imprescindibili per una civiltà ”avanzata” e ”sviluppata’ come la nostra. Non è possibile che vengano negati i diritti alle persone. Questi alcuni “gridi d’allarme” emersi dal dibattito.
Si è discusso inoltre della rappresentanza degli Enti del Terzo Settore rispetto all’interlocuzione con gli enti pubblici. Rilevando come appare strategico costruire le condizioni per una “voce comune” che possa farsi portatrice delle istanze delle organizzazioni e della continuità dei progetti/servizi sul territorio. La strada per l’affermazione dei diritti per tutte e tutti passa anche per un terzo settore competente e formato che sappia cogliere le sfide della coprogettazione e coprogrammazione.
Una mattinata intensa e “preziosa”, un passo in più nella strada condivisa tra Anymore Onlus e propri partner progettuali.